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SFATIAMO IL MITO DELLO PSICOLOGO

Nella vita di tutti i giorni, mi capita molto spesso di conoscere persone che hanno determinate reazioni nel momento in cui mi chiedono che lavoro faccio. “Io faccio la psicologa” rispondo. Appena pronuncio questa parola noto varie risposte. C’è chi mostra interesse o curiosità, c’è chi invece, nella maggior parte dei casi, mostra stupore, paura, scetticità, tensione. Nelle credenze comuni lo psicologo è visto come una persona che “legge nella mente altrui”, quasi paragonato ad un santone o mentalista che dà l’illusione e l’impressione di poter esercitare telepatia, controllo mentale, ipnosi o precognizione. Siamo molto lontani da questa credenza comune. La realtà è ben diversa. Stesso discorso per quanto riguarda il “famoso lettino”. E’ vero, gli psicoanalisti usano il lettino ma si tratta di un approccio specialistico quale è quello psicodinamico, freudiano per intenderci. Non tutti gli psicologi usano il lettino, ad esempio io uso una semplice scrivania per avere un rapporto vis a vis con il mio paziente; il mio approccio che è’ quello cognitivo comportamentale, richiede questo. Tutto dipende dal tipo di approccio e di specializzazione che uno psicologo intende seguire nel corso della sua professione.

Vorrei dunque, con questo articolo sfatare il mito dello psicologo e trasmettere ai miei lettori la vera importanza della figura dello psicologo, chi è e di cosa si occupa. Molto spesso, anzi da anni e anni, gli interlocutori che ho di fronte mi chiedono: “allora hai capito chi sono?” “secondo te che personalità ho?” “devo stare attento a come parlo e a cosa dico e a come mi muovo”. “Mi stai studiando”.
Sottolineo che essere psicologi non significa possedere la sfera di cristallo, non significa avere ” poteri magici”ne tantomeno avere la bacchetta magica. Lo psicologo non è’ colui che ha in tasca la soluzione ai tuoi problemi, bensì e’ un professionista, appassionato di conoscenza umana, che ti supporta e ti guida in un preciso percorso affinché possa trovare TU la soluzione ai tuoi problemi. In questo percorso sei sempre e solo Tu l’artefice del tuo cambiamento e del tuo miglioramento. L istruttore di scuola guida insegna a guidare posizionandosi affianco al guidatore, ma poi è la sola persona che deve guidare la macchina verso una direzione precisa con le apposite marce, quindi con gli strumenti appena acquisiti.
Molti si chiedono:”… Allora perché non prendere in considerazione un amico che magari ti fornisce consigli gratuitamente?” Be, c’è un abisso! dico sempre che lo psicologo funge da “contenitore” ai problemi degli altri. Possiede specifici strumenti di lavoro come l’ascolto attivo, l’empatia, il dialogo, rispetta tempi di ciascun individuo, e cerca, attraverso l’uso di specifiche tecniche e strategie, di far guardare le cose sotto prospettive diverse, riflette, ascolta, osserva, rielabora, cerca di capire il mondo della persona con tutte le sue sfumature. Nel mio lavoro, molto spesso, mi accorgo che le persone quasi pretendano da me la soluzione a tutti i loro disagi e sofferenze. In realtà non è così, nessuno ha la soluzione ai problemi se prima non raggiunge la consapevolezza, la motivazione, la conoscenza di se stessi e soprattutto dei-propri-obiettivi.
Vorrei inoltre sfatare un altro mito: molti mi dicono: “Ma quanto costa andare da uno psicologo”? io rispondo sempre che per il proprio benessere psicologico non c’è prezzo, o qualsiasi altro pagamento che si possa fare per stare bene e migliorarsi. Faccio un piccolo esempio: a tutti, chi più o chi meno, e’ capitato nella vita di avere una carie ai denti. Se ve ne accorgete, cosa fate? C’è chi la cura e va dal dentista, c’è chi invece, per un motivo o per un altro, teme il dentista e decide di non andarci. La morale? Se la carie non viene curata in tempo che fine farà la vostra bocca? Quali possono essere le conseguenze? In quel caso cercate di temporeggiare e “mantenere” un problema. Stessa cosa per la salute mentale. Se una persona riesce a raggiungere la consapevolezza che c’è qualcosa in lei che non va e quindi ha una probabile sofferenza o attraversa un delicato periodo, ha due possibili vie da scegliere: rimanere così, nella sua sofferenza e quindi avere uno stile di vita disadattivo, oppure scegliere di cambiare. E’ una scelta di vita e questo ha un prezzo, il prezzo del cambiamento.
Quindi, attraverso una ristrutturazione dei pensieri e delle emozioni e il raggiungimento di un comportamento più funzionale e costruttivo, si può arrivare a trasformare la sofferenza o il disagio o una crisi in una risorsa, in una sorta di trampolino di lancio per un miglioramento della propria qualità della vita e del proprio benessere psicologico. Il passaggio dalla sofferenza al raggiungimento del proprio benessere interiore, include un attento e preciso lavoro di analisi e valutazione affinché possa la persona raggiungere gli obiettivi prestabiliti e i risultati attesi.